Va rilevato, inoltre, che i criteri metodologici che rendono una perizia grafica scientificamente corretta trovano progressivamente sempre più ampio consenso tra gli operatori del settore al di là della specifica formazione professionale. Metodo grafologico e metodo grafonomico, ad esempio, privilegiano, in fase di confronto, gli elementi grafici che più direttamente dipendono dall’automatismo funzionale del movimento scrittorio, rispetto ai meno qualificanti aspetti morfologici dovuti al consapevole impegno del soggetto scrivente.
Questo significa, in termini operativi, ricercare, come termine di confronto, le caratteristiche grafiche fortemente personalizzate, i segni grafici istintuali (cioè non controllabili dalla volontà), abituali (perché ciò che è fortuito o accidentale non è utile per l’identificazione), specialmente se frequenti e intensi, e quindi altamente personalizzanti la grafia del soggetto scrivente. Tanto il metodo grafologico quanto il metodo grafonomico sottolineano con molta enfasi che esiste una differenza qualitativa tra i connotati grafici comuni, che molte scritture condividono, e quindi non possono essere considerati significativi per il confronto, e quei dettagli unici, o quanto meno originali, costanti, caratterizzati da scarsa visibilità e difficile imitazione, che hanno il valore probatorio di certa identificazione.